La sala ha una duplice funzione: didattica - per conferenze e la proiezione di filmati – ed espositiva in quanto le sue vetrine integrano quanto anticipato nella sala VI sulla presenza romana nel territorio di Cavriana e dei comuni contermini tra il I ed il IV secolo d.C.
Si possono ammirare suppellettili – vetri, ceramiche e bronzi – provenienti dalle numerose villae rusticae distribuite sul territorio, che hanno restituito anche due pregevoli musaici: a pavimento parte di un pregevole tappeto policromo, proveniente dalla località “Mansarine”, che arricchiva uno dei numerosi ambienti della casa; a parete abbiamo invece un lacerto di pavimento in battuto di graniglia con un émblema geometrico b/n, dal disegno inusuale, rinvenuto il località “Batuda” ascrivibile alla fine del II secolo d.C..
Il rito funebre è documentato da una selezione di corredi rinvenuti nelle due necropoli denominate “Cavallara A e B” individuate lungo l’omonima via e portate alla luce tra il 1969 e il 1973. Comprendevano 185 sepolture, distribuite su di un arco cronologico che partendo dall’età di Cesare proseguiva sino alla seconda metà del III secolo d.C.; sono rese di più facile lettura grazia alla presenza di un plastico posto a ridosso della parete di fondo della sala.
Mostrano tutte la tecnica dell’incinerazione: da un semplice pozzetto con tracce di rogo, a un recinto di ciottoli, a tombe a cappuccina e a cassetta. Solitamente i corredi contenevano del vasellame, uno strumento da lavoro, una moneta e in molti casi, circa il 70%, una lucerna; per la tipologia di oggetti, salvo alcuni casi pregevoli, come la “tomba degli Ori”, e la tomba dell’Oculista, i bicchieri di tipo Aco a firma Norbanus, le patere e coppette in terra sigillata e i vetri, ci troviamo di fronte a sepolture di ceto modesto o medio.
Sono esposte inoltre divise per tipologia alcune lucerne e pesi da telaio, si tratta, in entrambi i casi, di reperti annoverati nella classe dell’ instrumentum domesticum, utili per definire uno spaccato della vita quotidiana dei Romani che vivevano questo territorio.