VETRINA 7

Nella seconda metà del III millennio a.C. la fusione del rame era ormai praticata abbastanza diffusamente, ma, forse per caso, in questo periodo si osservò che l’unione di due minerali diversi - il rame e lo stagno - si otteneva un metallo più duro e resistente. Senza saperlo avevano scoperto la prima lega metallica: il bronzo.  La graduale sostituzione del rame con il bronzo iniziò tra il 2200 ed il 1900 a.C. circa (“Cultura di Polada”) e si intensificò nei due secoli successivi. È interessante constatare che le percentuali ottimali adottate allora – 88 % di rame e 12 % di stagno – sono rimaste praticamente  immutate fino ad oggi

alcuni oggetti di questa vetrina

Frammenti di bronzo.

Reperti in bronzo.

Metallo da fondere (scarti di fusione, panelle e verga/lingotto a sezione quadrangolare ad uso commerciale o forse usata anche come moneta di scambio).

Mestolino.

Mestolino di terracotta.

 

Stampo per fusione.

Stampo di fusione per pugnale a base semplice.

 

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Vetrina 4

VETRINA 4

Si tratta di uno dei siti neolitici più importanti, ma ancora in fase di scavo.
Vetrina 5

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Reperti ossei provenienti dal sito neolitico della Tosina.
Vetrina 6

VETRINA 6

Tra la fine del IV e l’inizio del III millennio a.C. comparve anche nella Lombardia orientale l’impiego del metallo: il rame.
Vetrina 7

VETRINA 7

Nella seconda metà del III millennio a.C. l'uomo scopre che unendo il rame con lo stagno ottiene un nuovo materiale: il bronzo.