Percorso 1

Il tracciato si snoda attraverso il nucleo più significativo delle  località di interesse archeologico dell’Alto Mantovano.
Dopo la visita al Museo, con un breve tour poco impegnativo, si potranno toccare tutte le località dalle quali provengono i vari materiali esposti.

 

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1. Villa rustica romana

Partendo da Piazza Castello a Cavriana, in direzione di Solferino, si attraversa la frazione di San Cassiano dove, alle spalle della chiesetta affacciata sulla Pianura Padana, si estende l’area occupata da una vasta villa rustica romana databile tra il I ed il IV secolo.

Nota Bene
I resti archeologici non sono visibili in quanto 
sono stati ricoperti dopo gli scavi, per motivi di conservazione e sicurezza. L’itinerario consente comunque un viaggio nell’ambiente, nella natura e nei paesaggi scelti e frequentati dai nostri lontani antenati. Un asterisco indica che tutte le documentazioni, i plastici ricostruttivi e gli oggetti rinvenuti sono conservati e visibili presso il Museo Archeologico di Cavriana.

Strada campestre che conduce al Sito palafitticolo di Bande di Cavriana. Scavo della palafitta di Bande di Cavriana.

2. Patrimonio mondiale UNESCO

Proseguendo verso Nord, un ondulato saliscendi attraverso vigneti e boschetti conduce alla frazione di Bande di Cavriana (consigliabile una visita alle tre rinomate cantine della zona e una sosta alla locale trattoria).
Il tragitto scende poi in una conca corrispondente ad un antico bacino lacustre, ora prosciugato. Ai piedi della salita che conduce a Cavriana, sulla destra, si trova una carrareccia con un totem che indica la presenza del Sito palafitticolo di Bande (punto 2), oggi patrimonio mondiale UNESCO. Una breve deviazione porta ad un  punto panoramico dal quale si domina il bacino e l’area occupata dall’antico abitato.

Le strutture  non sono visibili per motivi di conservazione e sicurezza, ma il panorama invita ad immaginarsi l’antico lago come doveva essere 4000 anni fa e il villaggio su palafitte  con qualche piroga impegnata nella pesca. Nel Museo Archeologico dell’Alto Mantovano, sono conservati tutti i materiali raccolti negli scavi protrattisi dal 1954 al 1995, e una esemplificazione della struttura palafitticola realizzata riproducendo le strutture originali, esclusivamente con repliche degli strumenti dell’epoca.

Vista panoramica di Castellaro Lagusello.

3. Castellaro Lagusello

Ritorniamo presso la chiesetta di Bande e procediamo tra vigneti e campi fino a Castellaro Lagusello (punto 3) e, dopo una visita al borgo, si procede costeggiando il laghetto fino  ad una piccola biforcazione.

Scavo della palafitta di Castellaro Lagusello.

4. Insediamento palafitticolo

A sinistra si estende la zona perilacustre sede di un importante insediamento palafitticolo (punto  4) riconosciuto dall’UNESCO come patrimonio mondiale dell’umanità.

5. Villa Romana di epoca imperiale

Sul culmine della collinetta immediatamente a destra sono stati rinvenuti i resti di una villa romana di epoca imperiale (I - III secolo d.C.), ubicata in una splendida posizione affacciata sul laghetto (punto 5).

Mosaico pavimentale della villa romana di Castellaro Lagusello.

6. Mosaico policromo

Si procede e, passata la località Forni (il toponimo dipende dalla presenza di un fornace forse romana), si raggiunge la strada asfaltata.
In località “Mansarine”, poco lontano ma non raggiungibile, esiste un’altra villa romana dalla quale proviene  un importante mosaico policromo databile al III secolo ed altri reperti molto significativi (punto 6).

7. Necropoli gallica

Si prosegue verso Cavriana. Presso il primo gruppo di case a sinistra si ha notizia di una necropoli gallica (III – II secolo a.C.) ubicata nel  grande campo adiacente, purtroppo non conservata (punto 7).

Mosaico della villa romana delle Mansarine di Monzambano.

8. Resti murari, laterizi e tessere musive

Nel punto 8 sono stati individuati resti murari, laterizi e tessere musive appartenenti ad una  villa romana molto estesa e a quanto restava di una bottega artigianale distrutta da un incendio ai tempi di Antonino Pio (fine II secolo d.C.).

Superata la collina ci si immette sulla via Cavallara che ricalca un antico tracciato viario romano e si risale verso il borgo di Cavriana.

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